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E’ ancora in corso il conteggio delle vittime del bombardamento avvenuto stamattina di un ospedale nel distretto di Vanni, dove è concentrata l’offensiva delle truppe cingalesi contro le ultime postazioni delle Tigri tamil. Colpi di artiglieria avrebbero centrato in particolare il reparto pediatrico. L’attacco, il terzo nelle ultime 24 ore è stato denunciato dai responsabili dell’Onu e dalla Croce Rossa sempre più preoccupati per la sorte di oltre 200 mila tamil intrappolati nelle zone di guerra. Dopo che è scaduto l’ultimatum di 48 ore per permettere ai civili di lasciare l’area, le truppe governative hanno ripreso i bombardamenti. Secondo fonti tamil sarebbero state colpite anche le “aree di sicurezza”, dove sarebbe concentrati gli sfollato. Il governo di Colombo, che accusa i separatisti di usare i civili come scudi umani, non intende concedere alcuna tregua. Ieri il ministro della difesa ha detto di volere distruggere l’Ltte e ha minacciato di espellere dal paese i diplomatici, giornalisti e le organizzazioni non governative che sostengono la causa dei ribelli. In particolare Gotabaya Rajapakse, fratello del presidente nazionalista Mahinda, avrebbe puntato il dito contro l’ambasciatore elvetico e quello tedesco per alcune dichiarazioni rilasciare ai giornali srilankesi e ha accusato di irresponsabilità anche i canali televisivi stranieri, tra cui la BBC, accusati di mostrare filmati tratti dai siti internet tamil.
domenica 1 febbraio 2009
Sri Lanka, bombarbato un ospedale
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