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E’ stato un attacco ben coordinato e mirato ai luoghi simbolo del potere di Kabul quello organizzato stamattina da un commando di 7 o 8 attentatori armati e muniti di giubbotti esplosivi. I kamikaze hanno preso d’assalto simultaneamente il palazzo della Giustizia e la sede dell’amministrazione penitenziaria nel nord della capitale vicino al palazzo del presidente Hamid Karzai. Alcuni di loro sono stati uccisi dalla polizia, altri si sono fatti esplodere provocando una carneficina. Secondo notizie ancora frammentarie avrebbero anche preso alcuni ostaggi tra i funzionari, tra cui lo stesso ministro della giustizia Sarwar Danesh. Non è chiaro se guardiasigilli afgano sia ancora barricato nel suo ufficio. Alcuni testimoni hanno paragonato gli attacchi a quelli avvenuti negli hotel di Mumbai lo scorso 26 novembre. Con una telefonata a delle televisioni di Kabul il portavoce dei talebani ha rivendicato l’azione che sarebbe stata in risposta al trattamento riservato ai militanti nelle prigioni afghane.
Potrebbe però essere letto come un chiaro avvertimento agli Stati Uniti alla vigilia della prima visita di Richard Holbrooke, l’inviato di Barak Obama, che si trova oggi a Islamabad per discutere della nuova strategia della Casa Bianca che prevede un aumento delle truppe in Afghanistan oltre che a nuove offensive contro le roccaforti di Al Qaeda e dei talebani nel nord ovest dell’alleato Pakistan.
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