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A partire da giovedì la comunitá internazionale si ritrova a Nuova Delhi per trovare una posizione comune sull’accordo post Kyoto alla conferenza sul clima di Copenhagen di dicembre. La recessione mondiale e la crisi di liquiditá “potrebbero compromettere l’impegno dei governi per ridurre i devastanti effetti del cambiamento climatico” ha detto R.K Pachauri, presidente del Comitato Intergovernativo per i Cambiamenti Climatici dell’Onu (IPCC) che fará gli onori di casa al Delhi Sustainable Development Summit dal 5 al 7 febbraio a cui partecipano anche Ban Ki-moon, secretario dell’Onu e Yvo de Boer, responsabile dell’United Nations Framework Convention on Climate Change (UNFCCC), i due principali negoziatori del post Kyoto.
"Non bisogna farsi illudere dal calo dei prezzi petroliferi - ha avvertito - perché appena ci sará la ripresa i prezzi saliranno di nuovo. Bisogna agire subito ma su nuove basi rispetto al passato. Per questo la leadership di ogni paese deve agire in modo responsabile".
Il convegno, organizzato per il nono anno consecutivo dal Teri (Istituto Energia e Risorse del gruppo Tata diretto da Pachauri), giunge in un momento cruciale, che “può trasformarsi in un’opportunità per convertire l’industria alle tecnologie pulite e creare nuovi posti di lavoro”. In questo senso il piano ambientale lanciato dal presidente americano Barak Obama “è una grande svolta” anche se “ci vorrà tempo prima che la nuova amministrazione cominci ad agire nella giusta direzione”.
Secondo gli organizzatori, oltre a Ban Ki Moon, al summit parteciperanno alcuni capi di stato, tra cui la presidente finlandese Tarja Halonen e il primo ministro dell’Etiopia Meles Zenawi, oltre al senatore John Kerry, l’ex premier Toni Blair (in videoconferenza), l’economista Jeffry Sacks piú alcuni premi nobel per l’economia.
martedì 3 febbraio 2009
Delhi, giovedì summit sul clima con Ban Ki-Moon
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