In onda su Radio Svizzera ItalianaSi sono aperte tra la violenza le urne nel nord e centro dell’India dove è iniziata la maratona elettorale di cinque settimane per il rinnovo del Parlamento. Numerosi seggi sono stati attaccati dai ribelli maoisti attivi nel cosiddetto corridoio rosso che si estende negli stati del Bihar, Chchattisgar, Orissa e Andra Pradesh, dove è si sta svolgendo la prima delle cinque tornate elettorali. Diversi poliziotti sarebbero morti negli scontri con i guerriglieri che più volte in passato hanno cercato di boicottare il processo elettorale. Esercito e forze paramilitari sono state dispiegate per proteggere gli elettori, in particolare nel distretto di Kandhamal, in Orissa, teatro l’anno scorso delle persecuzioni contro i cristiani.
In questa prima giornata, sono chiamati a votare su schede elettroniche 143 milioni di elettori in oltre 186 mila seggi aperti dalle sette ora locale. Ma per conoscere i risultati occorrerà aspettare lo spoglio previsto per il 16 maggio. I sondaggi danno in testa il partito del Congresso, al potere negli ultimi cinque anni con una coalizione di centro sinistra, seguito da vicino dall’opposizione indu nazionalista del Bjp. Ma a decidere i destini dell’India molto probabilmente questa volta saranno le alleanze dei partiti regionali, come quello della leader dei fuori casta, Mayawati, che giocheranno il ruolo di ago della bilancia.
giovedì 16 aprile 2009
ELEZIONI 2009, urne aperte per 140 milioni di elettori tra la violenza dei maoisti
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