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Di fronte a prospettive più pessimiste sulla ripresa economica, la Banca Centrale Indiana (RBI, Reserve Bank of India) ha deciso di allentare la stretta creditizia tagliando di 25 punti percentuali il tasso di interesse a breve portandolo al 4,75%. Si tratta della seconda riduzione negli ultimi sei mesi e coincide con le elezioni in corso per il rinnovo del Parlamento indiano che termineranno il 13 maggio. Secondo i sondaggi sarebbe favorito il partito del Congresso attualmente al governo con una coalizione di centro sinistra guidata dal primo ministro Manmohan Singh.
La nuova riduzione del costo del denaro, che giunge abbastanza inaspettata per la maggior parte degli operatori finanziari, sembra addensare nuovi nubi sul futuro della locomotiva indiana che nell’anno fiscale 2008-2009 ha subito un rallentamento, anche se rimane tra le più sostenute del mondo grazie alla domanda interna e alla scarsa dipendenza dalle esportazioni. La RBI ha anche rivisto al ribasso le previsioni di crescita per il prossimo anno portandole al 6%. Nell’anno fiscale terminato il 31 marzo la Banca centrale prevede un’espansione dal 6,5 al 6,7%, mentre il governo del 7,1%.
“La principale sfida – ha detto il governatore D.Subbarao – è di creare stimoli di sostegno della domanda per ritornare ad alti tassi di crescita”. Negli ultimi cinque anni l’India è cresciuta ad un ritmo medio dell’8,8%. Il numero uno della RBI ha ammesso che la recessione finanziaria mondiale ha avuto un impatto negativo sull’India, come su tutte le economie emergenti, in una misura maggiore del previsto.
Dallo scorso autunno, il governo indiano ha adottato tre pacchetti fiscali e iniettato 83,4 milioni di dollari nel mercato per sostenere il sistema creditizio. I tassi di interessi sono stati dimezzati rispetto al 9% di un anno fa quando la principale paura era il surriscaldamento dell’economia che aveva innescato una fiammata dei prezzi. Dopo aver toccato il record del 12% l’inflazione è a livello zero secondo l’ultimo rilevamento di marzo per quanto riguarda i prezzi all’ingrosso (mentre il tasso dei prezzi al consumo rimane elevato).
Le manovre della RBI hanno però finora avuto un effetto limitato. La drastica riduzione del costo del denaro non è stata seguita dal sistema bancario per i tassi su mutui e prestiti commerciali che sono rimasti pressoché invariati. Ma su pressione della RBI, la principale banca indiana, ICICI Bank, oggi ha ridotto di mezzo punto percentuale il tasso sui prestiti per i consumatori.
martedì 21 aprile 2009
Recessione - Banca Centrale taglia i tassi d'interesse
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