Pubblicato su Apcom
Anche i risciò a pedali dovranno avere una targa e per guidarli ci vorrà la patente. A deciderlo è il Municipio di Nuova Delhi impegnato da qualche anno nello sforzo di trasformare la capitale indiana in una moderna metropoli.
Dopo aver dichiarato guerra all’abusivismo edilizio e tentato di rimuovere dalle strade le vacche, macachi e cani randagi, le autorità comunali puntano ora il mirino contro le migliaia di “pedalatori” di risciò che affollano il centro storico e i principali quartieri rionali. La maggior parte di loro sono poveri immigrati in cerca di fortuna che finiscono nelle rapaci grinfie delle cosiddette “mafie” dei risciò.
Secondo il nuovo regolamento comunale, i “risciowalla”, come sono chiamati familiarmente, dovranno richiedere una “patente” per esercitare il proprio mestiere che sarà rilasciata dopo un test per accertare la conoscenza della segnaletica e la normativa sulla viabilità. Dovranno inoltre essere proprietari del mezzo ed esibire un certificato di residenza di almeno un anno a Nuova Delhi. L’ordinanza prevede anche un’assicurazione malattia e un check-up medico.
Insomma si tratta di una vera rivoluzione – che se veramente vedrà la luce - rischia di rendere disoccupati la maggior parte dei “risciowalla” che di solito sono analfabeti e nullatenenti.
L’ambizioso piano del Municipio, da realizzare in tempo per i Giochi Olimpici del Commonwealth del 2010, prevede addirittura un chip da installare sul risciò contenente il numero di licenza e il nome del proprietario. Secondo un funzionario comunale “la nuova politica disincentiverà coloro che vengono a Delhi solo per un breve periodo e non conoscono le regole del traffico cittadino”.
Accusati di sostare in doppia o tripla fila creando ingorghi stradali, i risciò a pedali erano stati messi al bando dalla Corte Suprema un anno fa dal popolare bazar di Chandni Chowk, di fronte al Forte Rosso. Ma il divieto è rimasto sulla carta per l’impossibilità pratica di rimuovere i pedalatori che sono un indispensabile (oltre che economico) mezzo di trasporto per la maggior parte dei cittadini che abitano il caotico centro storico della capitale.
Dopo aver dichiarato guerra all’abusivismo edilizio e tentato di rimuovere dalle strade le vacche, macachi e cani randagi, le autorità comunali puntano ora il mirino contro le migliaia di “pedalatori” di risciò che affollano il centro storico e i principali quartieri rionali. La maggior parte di loro sono poveri immigrati in cerca di fortuna che finiscono nelle rapaci grinfie delle cosiddette “mafie” dei risciò.
Secondo il nuovo regolamento comunale, i “risciowalla”, come sono chiamati familiarmente, dovranno richiedere una “patente” per esercitare il proprio mestiere che sarà rilasciata dopo un test per accertare la conoscenza della segnaletica e la normativa sulla viabilità. Dovranno inoltre essere proprietari del mezzo ed esibire un certificato di residenza di almeno un anno a Nuova Delhi. L’ordinanza prevede anche un’assicurazione malattia e un check-up medico.
Insomma si tratta di una vera rivoluzione – che se veramente vedrà la luce - rischia di rendere disoccupati la maggior parte dei “risciowalla” che di solito sono analfabeti e nullatenenti.
L’ambizioso piano del Municipio, da realizzare in tempo per i Giochi Olimpici del Commonwealth del 2010, prevede addirittura un chip da installare sul risciò contenente il numero di licenza e il nome del proprietario. Secondo un funzionario comunale “la nuova politica disincentiverà coloro che vengono a Delhi solo per un breve periodo e non conoscono le regole del traffico cittadino”.
Accusati di sostare in doppia o tripla fila creando ingorghi stradali, i risciò a pedali erano stati messi al bando dalla Corte Suprema un anno fa dal popolare bazar di Chandni Chowk, di fronte al Forte Rosso. Ma il divieto è rimasto sulla carta per l’impossibilità pratica di rimuovere i pedalatori che sono un indispensabile (oltre che economico) mezzo di trasporto per la maggior parte dei cittadini che abitano il caotico centro storico della capitale.
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