Pubblicato su Apcom
Dopo anni di discriminazione “dietro il bancone”, le donne indiane potranno finalmente lavorare come bariste. Accogliendo un principio di pari opportunità sul lavoro, la Corte Suprema indiana ha dichiarato incostituzionale la norma che impediva alle donne di servire alcolici nei locali pubblici. La richiesta era già stata avanzata nel 2006 dal tribunale di Nuova Delhi fa che aveva contestato la restrizione contro le bariste in quanto contrario ai principi della costituzione indiana che stabiliscono l’ eguaglianza dei sessi.
Il divieto era stato imposto dopo una recrudescenza di violenze e molestie sessuali da parte di clienti ubriachi e in particolare, dopo l’uccisione della barista e modella part-time Jessica Lal avvenuto nel 1999 in un bar-ristorante frequentato dai rampolli dell’alta società di Delhi. Una serie di petizioni presentate da studenti delle scuole alberghiere avevano di recente sollevato un dibattito sulla vecchia legge considerata discriminante.
Nella sentenza i giudici della Corte Suprema hanno scritto che “negli ultimi 60 anni le donne sono entrate in ogni sfera della vita pubblica in India” e citano il caso di donne che sono camioniste, pilota, manager, poliziotte e ufficiali dell’esercito.
Il massimo organo giudiziario indiano ha anche abbassato l’età minima per i baristi maschi che prima era fissata a 25 anni.
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