Su Radio Svizzera Italiana
“Bye bye Pakistan, Dio protegga il Pakistan”. Con queste parole Pervez Musharraf ha chiuso il sipario sui suoi quasi nove anni al potere. Sotto enorme pressione degli oppositori che gli avevano imposto un ultimatum, ma sembra anche della sua stessa famiglia, il presidente ha annunciato le dimissioni in un lungo e franco discorso alla nazione in cui ha elencato nei dettagli i progressi economici compiuti dal Pakistan e gli sforzi verso una riconciliazione nazionale. Ha evitato cosi un procedimento di impeachment in parlamento dove avrebbe dovuto rispondere a circa 100 capi di imputazione per violazione della costituzione. “Non c’è una sola accusa che può essere provata contro di me– ha detto – Avrei potuto vincere o perdere, ma non è il tempo per bravate personali’. Musharraf ha detto di aver messo l’interesse nazionale al primo posto e di voler risparmiare al paese l’umiliazione di un presidente sottoposto a impeachment.
L’annuncio, salutato da scene di giubilo a Rawalpindi, sblocca una crisi che durava da giorni e che aveva tenuto con il fiato sospeso anche le diplomazie occidentali. Rimangono però le incognite sulla sorte di Musharraf, che secondo voci potrebbe scegliere la via dell’esilio e anche sul nome del suo successore.
lunedì 18 agosto 2008
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