lunedì 18 agosto 2008

Musharraf, la coalizione litiga sulla successione e giudici

In onda Radio Svizzera Italiana

L’uscita di scena di Pervez Musharraf è stata salutata come una vittoria per la democrazia, ma a neppure 24 ore dall’annuncio delle sue dimissioni sono già emersi i segnali di una nuova crisi di governo. I due principali partiti della coalizione, guidati dagli ex rivali Asif Ali Zardari e Nawaz Sharif, sembrano divisi su come gestire la transizione dell’era post Musharraf. Lo speaker del senato Mohammad Soomro ha assunto temporaneamente l’incarico in attesa che il parlamento entro un mese elegga un nuovo presidente. Ci sarebbero delle divergenze sui possibili candidati, tra cui figura anche una donna, e sulla riabilitazione dei giudici della Corte Suprema esautorati durante lo stato di emergenza dello scorso novembre. Il Partito Popolare Pachistano, guidato dal vedovo e dal figlio di Benazir Bhutto e la Lega Mussulmana Pakistana dell’ex premier Sharif sarebbero anche in contrasto sulla sorte da riservare a Musharraf. Nel suo discorso alla nazione l’ex presidente ha detto di “non volere nulla da nessuno” e di consegnare il suo futuro nelle mani del popolo pachistano”. Non è chiaro se il sessantacinquenne militare, che ha detto di essersi sacrificato per il bene del Paese, sceglierà la via dell’esilio volontario oppure resterà in patria, forse dietro la garanzia dell’immunità. Fonti ufficiali hanno riferito che nei prossimi giorni Musharraf potrebbe andare in pellegrinaggio in Arabia Saudita, tradizionale alleato e rifugio dorato di molti ex leader pachistani.

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