martedì 19 agosto 2008

Pakistan, ancora divergenze tra Zardari e Sharif, mentre riesplode la minaccia dell'integralismo

Su Radio Svizzera Italiana

I due partiti di maggioranza sono ancora divisi sul destino da riservare all’ex presidente Musharraf dopo le sue dimissioni di lunedì. Il leader del Partito Popolare Pachistano, Asif Ali Zardari ha di nuovo incontrato ieri l’alleato Nawaz Sharif, della Lega Pakistana Mussulmana. Ci sarebbero ancora profonde divergenze sulla questione dell’immunità da garantire all’ex generale. L’ex premier Sharif, esautorato nel golpe del 99, vorrebbe l’incriminazione di Musharraf per violazione della costituzione. Manca ancora un accordo anche sul nome del successore alla carica di presidente e sulla riabilitazione dei giudici della Corte Suprema.
Non è poi chiaro quale sarà la destinazione scelta da Musharraf per un suo eventuale esilio fortemente caldeggiato dalla coalizione di governo. Si parla di Arabia Saudita, Londra oppure degli Stati Uniti, dove risiedono i suoi due figli.
Mentre si prospetta una nuova guerra di potere tra le due forze politiche uscite vittoriose dalle elezioni di febbraio, riemerge intanto la minaccia dell’integralismo islamico. Dall’annuncio delle dimissioni, nelle turbolente regioni nord-occidentali sono morte circa cinquanta persone in scontri con l’esercito e in un attentato suicida in un ospedale del distretto di Dera Ismail Khan affollato di mussulmani sciiti.

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