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Oggi il Pakistan celebra i suoi 61 anni di indipendenza, ma per il presidente Pervez Musharraf questo non è un giorno di festa. Sempre più isolato, anche da parte dei suoi stessi sostenitori, il generale che 9 anni fa salì al potere con un golpe bianco, potrebbe annunciare le dimissioni nel suo discorso televisivo alla nazione secondo un’indiscrezione che però è stata smentita ieri dal suo portavoce Rashid Qureshi. Il 65 enne Musharraf sarebbe ormai con le spalle al muro. Anche l’assemblea legislativa della ricca provincia del Sindh ha approvato una risoluzione a favore dell’impeachment del presidente proposto la scorsa settimana dai suoi due rivali politici Asif Ali Zardari, vedovo della Bhutto e l’ex premier Nawaz Sharif. La proceduta di impeachment per tradimento e violazione della Costituzione potrebbe essere presentata al parlamento di Islamabad la prossima settimana e potrebbe ottenere i due terzi dei voti necessari per l’approvazione. Secondo voci di stampa, i partiti al governo avrebbero proposto a Musharraf la via dell’esilio, una soluzione che non dispiacerebbe anche agli Stati Uniti, che in questi anni hanno giocato tutte le loro carte sul presidente pachistano nella lotta al terrorismo di Al Qaeda. Tra l’altro, il candidato americano Barak Obama ha detto che se vincerà le elezioni non intende appoggiare leader non eletti democraticamente in Pakistan. Un’altra porta chiusa per Musharraf.
mercoledì 13 agosto 2008
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