martedì 3 marzo 2009

Pakistan, scampata ad attacco la nazionale di cricket srilankese

Potrebbe essere lo stesso gruppo estremista responsabile delle stragi di Mumbai del 26 novembre, ad aver attaccato il bus dei giocatori della nazionale di cricket srilankese in trasferta a Lahore per un torneo. Lo farebbe pensare il tipo di attacco condotto con una tattica militare e con una notevole quantità di armi e bombe a mano. La polizia pachistana ha ritrovato anche due autobombe in un parcheggio, detonatori e borse di esplosivo. Si ipotizza che il commando, ripreso da un canale televisivo durante l’azione, fosse composto da una decina di uomini armati di kalashnikov che sono riusciti a fuggire alla cattura dopo una battaglia di 20 minuti con le forze dell’ordine costata la vita a sei poliziotti e ad un passante. Nell’assalto sono rimasti feriti sei giocatori srilankesi e il loro l’allenatore di nazionalità australiana. Sembra che gli attentatori siano giunti in autorisciò eludendo la sicurezza intorno allo stadio Gheddafi. L’attacco è stato uno choc per il mondo del cricket, lo sport più popolare nel sud dell’Asia. La squadra srilankese era stata invitata al posto dell’India che aveva cancellato la sua partecipazione al torneo dopo i fatti di Mumbai. Per ora la pista islamica resta la più probabile, data la presenza a Lahore di sigle estremiste come Lashkar e Taiba, ma potrebbero esserci anche delle connessioni con la durissima campagna militare del governo di Colombo contro i ribelli delle Tigri Tamil, un’ipotesi pero esclusa dal governo pachistano che appare sempre più vulnerabile agli attacchi della jihad anche dopo il controverso accordo di pace con i talebani della vallata di Swat.

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