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Il governo indiano ha respinto le condizioni imposte dal collezionista americano James Otis, proprietario di alcuni averi personali del Mahatma Gandhi che andranno all’asta oggi a New York. Tra gli oggetti ci sono un paio di occhialini tondi, un orologio da tasca e dei sandali di pelle infradito.
Da alcune settimane il governo indiano è impegnato in una frenetica corsa contro il tempo per annullare la vendita pubblica che è organizzata dalla casa d’aste Antiquorum.
In un fax inviato ieri al consolato indiano di New York, il collezionista Otis aveva chiesto al governo indiano di aumentare del 5% della spesa sanitaria per i ceti poveri e il finanziamento di eventi promozionali dei valori gandhiani in 78 Paesi “uno per ogni anno che Gandhi ci ha donato con la sua esistenza”. In risposta oggi il ministro indiano dell’informazione Anand Sharma ha detto in un’intervista a un canale televisivo che “l’India non intende negoziare e che lo stesso Gandhi avrebbe avuto repulsione della vendita dei suoi averi ad un’asta”. E poi ha aggiunto: “invitiamo il signor Otis a informarsi sui programmi anti povertà attuati dal governo”.
Mentre mancano poche ore alla vendita, il governo di Nuova Delhi è fiducioso di rientrare in possesso dei preziosi oggetti. Alcuni magnati indiani, tra cui Vikram Chatwal, proprietario di una catena alberghiera e con influenti legami a Washington, avrebbero deciso di partecipare all’asta e sarebbero pronti a pagare somme elevate per aggiudicarsi gli oggetti di “Bapu”, come Gandhi è affettuosamente chiamato in patria. Anche alcuni pro nipoti del Mahatma, tra cui Tushkar Gandhi, starebbero organizzando delle “collette”. Il governo indiano starebbe tentando anche le vie legali facendo appello alla giustizia americana sulla base di una sentenza emessa ieri dall’Alta Corte di Nuova Delhi che ha ordinato la sospensione dell’asta di Antiquorum accogliendo una petizione presentata dalla fondazione Navjivan di Ahmedabad a cui fanno capo tutte le opere e scritti dell’apostolo nella non violenza assassinato nel 1948.
La casa d’aste Antiquorum ha riferito che la collezione parte da un prezzo base di 20 mila dollari, una cifra che di sicuro sarà destinata a lievitare data la presenza degli acquirenti indiani. Il collezionista Otis, che nei giorni scorsi aveva respinto un’offerta di denaro presentata da Nuova Delhi, in quanto “troppo bassa”, ha detto di essere in possesso anche di ceneri della cremazione del Mahatma e di alcuni campioni del sangue raccolti in un ospedale di Delhi.
giovedì 5 marzo 2009
India contro l'asta degli occhiali del Mahatma
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