Una mostra fotografica e una marcia di protesta a Nuova Delhi
I “kabariwalla”, i raccoglitori di rifiuti da riciclare, sono di nuovo sul piede di guerra a Nuova Delhi. Una settimana fa hanno iniziato una marcia pacifica di protesta contro la privatizzazione della raccolta dei rifiuti urbani e da ieri sono i protagonisti di una mostra fotografica sponsorizzata dal governo tedesco. Una metropoli da 17 milioni di abitanti come Nuova Delhi produce circa 8000 tonnellate di immondizia al giorno, ma solo il 5% delle case dispone di cassonetti municipali. Il resto di questa montagna di rifiuti è raccolta, trasportata e riciclata da un esercito di circa 200 mila “rag-pickers”, di solito poveri immigrati che riescono da questo loro mestiere fai-da-te a guadagnare circa 100 rupie al giorno (meno di due euro). Si calcola che il 20% dell’immondizia delle aree residenziali e il 59% di quella delle aree commerciale sia smaltita dai raccoglitori di carta, vetro, plastica e metallo che ogni mattina passano casa per casa.
“E’ un enorme servizio a costo zero per le autorità comunali – dice Bharati Chayrvedi, responsabile dell’organizzazione non governativa Chintan che ha organizzato una mostra sui “kabariwalla” con il fotografo tedesco Enrico Fabian – e che permette all’1% della popolazione di guadagnarsi da vivere”. L’associazione si occupa di migliorare le condizioni igieniche dei rag-pickers, di organizzare le scuole per i bambini e di informarli sui benefici del loro servizio alla comunità.
Nur Mohammed, che da 11 anni lavora alla discarica di Ghazipur, la più grande di Delhi, è emblematico, è davanti a una sua fotografia che lo ritrae chino ad ammassare le bottiglie di plastica in ceste di paglia. “Ho sei figli e lavorano tutti con me. Solo mia figlia che ha 10 anni da poco va alla scuola di Chintan” spiega aggiungendo che quello che guadagna “gli basta da mangiare”. Nur ha però dei gravi problemi di respirazione.
Circa tre anni fa le autorità municipali hanno iniziato ad affidare ad alcune società private la raccolta dei rifiuti nelle aree vicino alla centrale Connaught Place creando una “concorrenza” con il consolidato network di rag-pickers, commercianti di scarti e industria del riciclaggio. “I privati sono interessati solo al profitto – dicono gli ambientalisti – e siccome sono pagati a tonnellata pensano solo a riempire le discariche e non alla separazione dei rifiuti”.
domenica 22 marzo 2009
India, i rag-pickers contro la privatizzazione dell’immondizia
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