Quindici mesi dopo la sua presentazione al salone dell’auto di Nuova Delhi, la Tata Nano fa il suo debutto domani a Mumbai. A celebrare l’evento, che secondo molti è “rivoluzionario” per l’industria automobilistica, sarà Ratan Tata, il numero uno del colosso indiano Tata Motors in una spettacolare cerimonia. La Nano, la “Topolino” destinata a realizzare le aspirazioni di milioni di famiglie indiane, costerà sulle 120-130 mila rupie (circa 1800-1900 euro) per il modello base su strada, ma non sarà disponibile da subito. Le prenotazioni saranno possibili a partire dalla metà di aprile con un acconto di 70 mila rupie, ma occorrerà aspettare molti mesi prima di entrare in possesso della vettura. La produzione iniziale sarà di 30-50 mila unità, ma attualmente i modelli disponibili sarebbero solo alcune centinaia. Secondo indiscrezioni, i primi acquirenti saranno tirati a sorte.
La gestazione della Nano è stata piena di ostacoli. Il progetto industriale di Singur, vicino a Calcutta, è naufragato dopo mesi di violente e insanguinate contestazioni da parte dei contadini contro l’espropriazione delle terre agricole. La chiusura della fabbrica, che era terminata al 90%, ha causato pesanti perdite economiche e anche ritardi nel lancio della “people car” che in realtà doveva essere pronta lo scorso autunno in occasione del Diwali, il “Natale” degli induisti. Il nuovo stabilimento, ora a Sanand, in Gujarat, che è anche lo stato di origine della famiglia Tata, non sarà pronto che nel 2010 e in teoria dovrebbe sfornare 250 mila unità all’anno. La produzione è stata trasferita temporaneamente nella grande fabbrica di Pune e in un'altra unità produttiva nello stato settentrionale dell’Uttarkand. Ma il lancio della mini vettura a quattro porte e con un motore posteriore di 600 cc, è coinciso anche con una delle peggiori crisi del settore dell’auto. Difficilmente la Nano da sola riuscirà a ridare ossigeno al bilancio della Tata Motors che dopo l’acquisizione di Jaguar- Land Rover ha urgente bisogno di liquidità per pagare 2 miliardi di dollari di debiti. “Anche se vendesse 250 mila vetture all’anno - scriveva un esperto del settore facendo i conti in tasca a Ratan Tata – potrebbe aumentare solo del 3% il fatturato totale”.
La “mini car”, disegnata dall’italo-polacco Justin Norak, a capo di uno studio di progettazione torinese, rimane tuttavia l’oggetto del desiderio per la classe medio-piccola, quella che oggi va sulle due ruote e che si prevede farà la coda davanti ai concessionari. Il primo effetto “Nano” c’è già stato: il mercato dell’usato ha subito un ribasso del 15-20 per cento per quanto riguarda le utilitarie.
domenica 22 marzo 2009
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