Su Radio Vaticana
“La Grande Muraglia mostra qualche crepa” è il titolo scelto da un quotidiano indiano stamattina per riassumere il risultato diplomatico del vertice tra Monmohan Singh e Wen Jabao. India e Cina, che insieme rappresentano un terzo dell’umanità, vogliono superare il muro di reciproca diffidenza che li separa fin dalla miniguerra di confine del 1962. In una dichiarazione congiunta di sei pagine hanno delineato una visione comune per il ventunesimo secolo che vede i due giganti asiatici come protagonisti della scena geopolitica mondiale. New Delhi è riuscita ad ottenere l’appoggio di Pechino alla sua candidatura ad un seggio permanente nel Consiglio di Sicurezza dell’Onu quando sarà allargato. Ed è anche riuscita ad ottenere, anche se implicitamente, il consenso cinese alle sue ambizioni nucleari. Nella dichiarazione si legge che i due paesi “si impegnano a promuovere al cooperazione in materia di energia atomica”, Un simile impegno è esteso anche per la protezione dell’ambiente, un punto cruciale visto che India e Cina si avviano a diventare i futuri inquinatori mondiali. Nessun passo avanti invece, come previsto, sull’annosa disputa per la delimitazione del lungo confine himalayano e sulle rivendicazioni territoriali. Il successo più evidente si registra tuttavia nelle relazioni economiche che sono in piena espansione, anche se l’India presenta un forte deficit commerciale con la Cina. I due governi hanno firmato undici accordi commerciali e aumentato a 60 miliardi di dollari il volume dell’interscambio da raggiungere nel 2010.
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