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L’India ha il “diritto a reclamare un posto nel nuovo ordine mondiale”, ma “non può essere esonerata dai doveri che competono ad una potenza politica ed economica”. Parlando davanti alla Confindustria Indiana Nicolas Sarkozy, giunto oggi in India con una delegazione di 300 uomini d’affari, ha esortato l’India a “prendersi parte della responsabilità della risoluzione dei problemi” a partire dalla sfida del cambiamento climatico. “La Francia non costringe l’India a dover scegliere tra crescita economica e protezione dell’ambiente, ma le propone un modello di sviluppo sostenibile in grado di proteggere la salute pubblica e nello stesso momento togliere dalla miseria i due terzi della popolazione che vive con due dollari al giorno”. Di fronte ad un’affollatissima sala, Sarkozy ha anche chiesto all’India un impegno a “convincere l’Iran” e ad “assicurare ovunque la pace”.
E’ stato un discorso appassionato quello di Sarkozy che, abbandonato il foglio con il testo scritto prima di salire sul palco, ha parlato a braccio. Ribadendo il supporto incondizionato di Parigi ai piani di espansione del nucleare civile - una volta l’intesa di cooperazione atomica Usa-India abbia il via libera da parte dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica e del Nuclear Suppliers Group (e anche dei partiti comunisti indiani) - ha anche scherzato sugli interessi dell’industria francese. “Se poi decidete che la tecnologia nucleare francese è migliore, allora saremo davvero contenti…”. Rivolgendosi poi in platea a Lakshmi Mittal, il re dell’acciaio, che è stato “convocato a Parigi” la prossima settimana per discutere dei tagli occupazionali negli impianti di Arcelor, Sarkozy ha corretto il tiro: “Abbiamo bisogno anche degli investimenti indiani e voi siete i benvenuti in Francia”. Non ha però risparmiato una battuta polemica in direzione del ministro al commercio indiano Kamal Nath, tornato apposta da Davos, sul contratto di fornitura di elicotteri vinto dal consorzio europeo Eurocopter e annullato lo scorso dicembre per irregolarità. “Preferiamo che gli appalti non siano annullati una volta assegnati…”. La revoca della fornitura di 600 milioni di euro aveva provocato una vivace reazione del ministro degli esteri Bernard Kouchner, assente dalla maxi delegazione presidenziale. La Francia è attualmente il terzo fornitore della difesa indiana dopo Russia e Israele. Oltre agli elicotteri, gli indiani sarebbero interessati anche ad acquistare nuovi cacciabombardieri Mirage per rimpiazzare quelli esistenti. “La Francia vuole essere amica dell’India. Voi avete tanti amici adesso – ha concluso Sarkozy – ma dovete distinguere quelli veri da quelli falsi. Mi sembra di aver provato con quanto ho detto nel mio intervento che la nostra amicizia è davvero autentica”.
L’India ha il “diritto a reclamare un posto nel nuovo ordine mondiale”, ma “non può essere esonerata dai doveri che competono ad una potenza politica ed economica”. Parlando davanti alla Confindustria Indiana Nicolas Sarkozy, giunto oggi in India con una delegazione di 300 uomini d’affari, ha esortato l’India a “prendersi parte della responsabilità della risoluzione dei problemi” a partire dalla sfida del cambiamento climatico. “La Francia non costringe l’India a dover scegliere tra crescita economica e protezione dell’ambiente, ma le propone un modello di sviluppo sostenibile in grado di proteggere la salute pubblica e nello stesso momento togliere dalla miseria i due terzi della popolazione che vive con due dollari al giorno”. Di fronte ad un’affollatissima sala, Sarkozy ha anche chiesto all’India un impegno a “convincere l’Iran” e ad “assicurare ovunque la pace”.
E’ stato un discorso appassionato quello di Sarkozy che, abbandonato il foglio con il testo scritto prima di salire sul palco, ha parlato a braccio. Ribadendo il supporto incondizionato di Parigi ai piani di espansione del nucleare civile - una volta l’intesa di cooperazione atomica Usa-India abbia il via libera da parte dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica e del Nuclear Suppliers Group (e anche dei partiti comunisti indiani) - ha anche scherzato sugli interessi dell’industria francese. “Se poi decidete che la tecnologia nucleare francese è migliore, allora saremo davvero contenti…”. Rivolgendosi poi in platea a Lakshmi Mittal, il re dell’acciaio, che è stato “convocato a Parigi” la prossima settimana per discutere dei tagli occupazionali negli impianti di Arcelor, Sarkozy ha corretto il tiro: “Abbiamo bisogno anche degli investimenti indiani e voi siete i benvenuti in Francia”. Non ha però risparmiato una battuta polemica in direzione del ministro al commercio indiano Kamal Nath, tornato apposta da Davos, sul contratto di fornitura di elicotteri vinto dal consorzio europeo Eurocopter e annullato lo scorso dicembre per irregolarità. “Preferiamo che gli appalti non siano annullati una volta assegnati…”. La revoca della fornitura di 600 milioni di euro aveva provocato una vivace reazione del ministro degli esteri Bernard Kouchner, assente dalla maxi delegazione presidenziale. La Francia è attualmente il terzo fornitore della difesa indiana dopo Russia e Israele. Oltre agli elicotteri, gli indiani sarebbero interessati anche ad acquistare nuovi cacciabombardieri Mirage per rimpiazzare quelli esistenti. “La Francia vuole essere amica dell’India. Voi avete tanti amici adesso – ha concluso Sarkozy – ma dovete distinguere quelli veri da quelli falsi. Mi sembra di aver provato con quanto ho detto nel mio intervento che la nostra amicizia è davvero autentica”.
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