lunedì 14 gennaio 2008

Musharraf vuole far luce su mistero assassinio di Benazir Bhutto

In onda su Radio Svizzera Italiana

In un ennesimo colpo di scena sull’assassinio di Benazir Bhutto, il presidente Musharraf vorrebbe ora che il corpo della leader sia esumato per dissipare il mistero sulla sua morte. In un’intervista ad un settimanale americano il presidente ha respinto le accuse di complicità lanciate dal PPP e ha detto di volere un’autopsia, ma solo se la famiglia Bhutto lo richiede. I famigliari di Benazir avevano già in precedenza rifiutato un esame autoptico da parte delle autorità che secondo loro avrebbero inquinato le prove. Per loro un’esumazione sarebbe possibile solo se ordinata da una commissione d’inchiesta delle Nazioni Unite come richiesto più volte dal partito. Nella stessa intervista Musharraf ha però bocciato l’ipotesi come “ridicola. Che necessità c’è di una commissione internazionale - si è chiesto - quando non c’è il coinvolgimento di altri paesi?”. Un team di investigatori di Scotland Yard si sta occupando del caso e secondo alcune indiscrezioni della stampa britannica avrebbe trovato una pista che conduce ad Al Qaeda. Secondo testimonianze e anche un filmato, l’ex premier sarebbe stata uccisa da proiettili sparati da uno sconosciuto nascosto tra la folla di simpatizzanti. Poi sarebbe seguita l’esplosione innescata da un kamikaze. Le autorità pachistane sostengono invece che Benazir è morta per frattura cranica. Una versione che non convince i sostenitori del PPP e nemmeno la stessa opinione pubblica. Secondo un sondaggio di opinione, quasi metà dei pachistani ritiene i servizi segreti o i partiti legati al governo responsabili dell’uccisione dell’ex premier avvenuta lo scorso 27 dicembre.

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