mercoledì 9 aprile 2008

In Nepal sale la tensione alla vigilia del voto

In onda su Radio Svizzera
E’ stato sospeso il voto nel remoto collegio elettorale di Surkhet, a sud ovest di Kathmandu, dove oggi è morto un manifestante in scontri con la polizia seguiti alla protesta per l’assassinio di un candidato comunista. In un altro incidente ieri sei attivisti del partito maoista sono stati uccisi in disordini scoppiati con esponenti del partito rivale del Congresso.
Alla vigilia del voto per l’Assemblea Costituente che dovrà riscrivere la costituzione e decidere le sorti della monarchia, la tensione è altissima. Migliaia di osservatori locali e stranieri, tra cui lo stesso ex presidente americano Jimmy Carter, sono stati dispiegati nella capitale e in tutti i distretti per sorvegliare le operazioni di voto che coinvolgono oltre 17 milioni di cittadini. La paura è che i maoisti - che secondo molte previsioni difficilmente riusciranno a prevalere sui due maggiori partiti conservatori pro monarchici - potrebbero tentare di manipolare lo spoglio. La missione dell’Onu, incaricata di monitorare il disarmo e il processo di pace, ha accusato gli ex ribelli di violenze durante la campagna elettorale. Il momento è delicato anche per le proteste degli esuli tibetani contro il passaggio della staffetta olimpica sull’Everest. La dura repressione da parte delle forze dell’ordine sarebbe la prova della crescente influenza del potente vicino cinese sul travagliato regno himalayano.

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