Su Radio Vaticana
Dopo i disordini e le drammatiche proteste a Seul, la staffetta olimpica è ripartita stamattina a Pyongyang tra due ali di pubblico festante, molti con bandierine cinesi. E’ la prima volta che la fiaccola fa tappa in una dittatura comunista come la Corea del Nord dove le manifestazioni di dissenso sono severamente punite. Il percorso di 20 chilometri si concluderà in uno stadio della capitale nord coreana. La celebrazione è presieduta dal presidente del parlamento Kim Yong Nam. La torcia sarà quindi domani in Vietman, ultima tappa del suo tour mondiale, prima di entrare in territorio tibetano dove nelle prossime settimane è prevista la controversa ascensione sul monte Everest. Il governo di Pechino, che sotto pressione della comunità internazionale sta tentando di aprire un canale diplomatico con il Dalai Lama, teme nuovi disordini nella regione che è stata chiusa ai visitatori stranieri dopo la rivolta del 14 marzo. Le autorità cinesi ieri hanno assicurato che il Tibet sarà di nuovo aperto al turismo quando la situazione ritornerà alla normalità.
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