L’India si propone come “principale partner della rinascita dell’Africa” e promette misure economiche e commerciali per sostenere lo sviluppo dei paesi africani più poveri. E’ quanto è emerso al termine di due giorni di colloqui tra la leadership di Nuova Delhi e i rappresentanti di 14 Stati Africani. Il primo vertice tra India e Africa si è chiuso oggi con una dichiarazione congiunta in cui si afferma la volontà di cooperare per affrontare sfide come la sicurezza alimentare, il caro petrolio e il cambiamento del clima.
“Questo è un summit storico” - ha detto il premier indiano Manmohan Singh nella conferenza stampa al termine del vertice, aggiungendo che “la dichiarazione finale conclusiva costituisce la piattaforma per la collaborazione indo-africana nel 21esimo secolo”. L’India, in particolare, ha deciso di eliminare i dazi doganali e di garantire accesso preferenziale ai prodotti provenienti dai 50 Paesi Meno Sviluppati (LDC), di cui 34 sono in Africa. Il governo di Singh ha anche annunciato una linea di credito per 5,4 miliardi di dollari e l’espansione della spesa per la cooperazione tecnica allo sviluppo. L’India aumenterà inoltre il numero di borse di studio e faciliterà l’ingresso di studenti africani nelle sue università e scuole professionali.
Tra i punti dell’agenda politica più importanti, discussi nel “ritiro” in un hotel della capitale, ci sono la sicurezza alimentare e quella energetica, la riforma delle Nazioni Unite e il clima. “Abbiamo scoperto di avere molti tratti in comune nel modo in cui intendiamo affrontare queste sfide” ha detto Singh promettendo assistenza per lanciare una “rivoluzione verde” in Africa sul modello di quella avvenuta in India negli Anni Settanta e che le ha permesso di arrivare all’autosufficienza agricola. Altre iniziative riguardano lo scambio di artisti, una conferenza di responsabili dei mass media e un incontro tra le comunità d’affari.
“Questo è un summit storico” - ha detto il premier indiano Manmohan Singh nella conferenza stampa al termine del vertice, aggiungendo che “la dichiarazione finale conclusiva costituisce la piattaforma per la collaborazione indo-africana nel 21esimo secolo”. L’India, in particolare, ha deciso di eliminare i dazi doganali e di garantire accesso preferenziale ai prodotti provenienti dai 50 Paesi Meno Sviluppati (LDC), di cui 34 sono in Africa. Il governo di Singh ha anche annunciato una linea di credito per 5,4 miliardi di dollari e l’espansione della spesa per la cooperazione tecnica allo sviluppo. L’India aumenterà inoltre il numero di borse di studio e faciliterà l’ingresso di studenti africani nelle sue università e scuole professionali.
Tra i punti dell’agenda politica più importanti, discussi nel “ritiro” in un hotel della capitale, ci sono la sicurezza alimentare e quella energetica, la riforma delle Nazioni Unite e il clima. “Abbiamo scoperto di avere molti tratti in comune nel modo in cui intendiamo affrontare queste sfide” ha detto Singh promettendo assistenza per lanciare una “rivoluzione verde” in Africa sul modello di quella avvenuta in India negli Anni Settanta e che le ha permesso di arrivare all’autosufficienza agricola. Altre iniziative riguardano lo scambio di artisti, una conferenza di responsabili dei mass media e un incontro tra le comunità d’affari.
Nessun commento:
Posta un commento