domenica 27 aprile 2008

Olimpiadi, continua l'odissea della fiaccola ora in Corea

In onda su Radio Vaticana
Tra un cordone di 8 mila agenti di polizia e centinaia di simpatizzanti cinesi, la fiaccola olimpica è transitata oggi su un percorso di 24 chilometri iniziato dal Parco Olimpico di Seul. Nonostante il massiccio dispiegamento di forze di sicurezza non sono mancati i disordini, in particolare tafferugli con manifestanti anti cinesi. La polizia ha fermato appena in tempo un dissidente nord coreano mentre cercava di darsi fuoco, mentre poco prima un altro aveva tentato di srotolare uno striscione in cui chiedeva il rispetto dei diritti per i nordcoreani che fuggono in Cina. Domani la staffetta sarà oltre confine a Pyongyang dove è stata preparata un’accoglienza in grande stile. E la prima volta che un Paese comunista ospita il passaggio della fiaccola.
Intanto un portavoce del Dalai Lama oggi ha ribadito la disponibilità al dialogo purché sia serio. “Abbiamo partecipato a sei round di colloqui - ha detto Tenzin Takla – e non è emerso nulla. Se questa volta la Cina fa davvero sul serio è positivo, se invece vuole solo mostrare al mondo che parliamo allora è inutile”. Mentre la staffetta sarà presto in Tibet per salire sull’Everest continuano anche le proteste degli esuli tibetani in Nepal e India. Oggi a Katmandu sono stati arrestati 150 dimostranti davanti all’ambasciata cinese: A Dharamsala, in India, invece è ripartita la marcia di 200 manifestanti di 5 associazioni tibetane verso il confine con il Tibet.

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