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Lo stabilimento della Graziano Trasmissioni a Greater Noida (polo industriale di nuova Delhi) riapre oggi i cancelli ad una settimana dall’uccisione del direttore L.K. Chaudry assalito da un gruppo di ex operai e al ferimento di circa venti persone. In un comunicato l’azienda torinese di cambi e ingranaggi per motori, che appartiene al gruppo elvetico Oerlikon, ha precisato che un centinaio di addetti hanno ripreso il lavoro e che presto “sarà raggiunta la piena capacità”. Ma per uno di loro, Armando Capello, capofficina di 56 anni, l’unico dipendente italiano, sarà difficile dimenticare quanto successo quel lunedì pomeriggio. “Mi trovavo in uno spiazzo fuori dallo stabilimento quando ho sentito delle urla provenire dall’officina – racconta Capello che è arrivato in India 9 anni fa con la stessa Graziano - .Quando sono entrato ho visto due persone a terra in una pozza di sangue e poi un gruppo di persone armate di spranghe e bastoni che scendevano dal primo piano dove ci sono gli uffici e la guest house. Cercavano probabilmente i dirigenti. Mi hanno visto, ma sono passati oltre senza toccarmi. Forse io non ero nella loro lista”. Sembra che il direttore Chaudhry, in un disperato tentativo di fuga, si fosse rifugiato in uno dei mini appartamenti al primo piano dove sarebbe stato picchiato a morte. “Ma non ho visto come è successo, ero terrorizzato e pensavo solo a trovare un posto dove nascondermi. Ho scavalcato una finestra e sono uscito sui tetti. Sono rimasto accovacciato lì sopra per tre ore fino a quando ho capito che non c’era più nessuno degli operai dentro l’edificio. Solo allora sono sceso, ma ancora adesso mi tremano le gambe”. Gli altri tre operai italiani, che erano solo di passaggio, si erano rifugiati invece nelle stanze dove abitavano, ma anche loro per fortuna sono stati risparmiati. “Mi è sembrata un’azione di guerra – spiega ancora Capello – che ha preso tutti di sorpresa comprese le guardie all’ingresso. Chaudhry, che conoscevo da molti anni, mi aveva confidato alcuni giorni fa di aver ricevuto delle minacce”.
Era da circa un anno che alla Graziano Trasmissioni era in corso una vertenza sindacale nata dopo il licenziamento di alcuni operai. Dopo alcuni atti di sabotaggio alle macchine, lo scorso giugno l’azienda aveva deciso di sospendere 200 operai su 600 che da allora avevano iniziato regolari picchettaggi davanti alla fabbrica. Secondo il comunicato dell’azienda “la morte di Chaudhry è il risultato di un’aggressione pianificata e calcolata, tesa a danneggiare le relazioni tra la società e i suoi dipendenti e a impedire le attività di Greater Noida”.
Il ministro del lavoro indiano Oscar Fernandes aveva commentato il tragico incidente dicendo che rappresentava un “ammonimento” per gli industriali che non rispettavano i diritti dei lavoratori, soprattutto di quelli precari. Su pressione dei suoi colleghi di governo, il giorno dopo Fernandes aveva però espresso un pubblico mea culpa e ritirato le sue dichiarazioni.
lunedì 29 settembre 2008
Graziano Trasmissioni riapre. Un testimone racconta l'attacco alla fabbrica
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