Su Radio Vaticana
E’ iniziato con la distensione dei rapporti tra Pakistan e Afghanistan il primo giorno di presidenza di Asif Ali Zardari. Subito dopo aver prestato giuramento come 14esimo capo dello stato, il vedovo di Benazir Bhutto in una conferenza stampa congiunta con Hamid Karzai ha promesso di lavorare insieme per sconfiggere il male comune del terrorismo islamico. Ma anche precisato che non intende tollerare alcuna vittima civile in riferimento a recenti raid della Nato diretti a presunte basi dei militanti islamici, ma che hanno fatto strage di donne e bambini.
Durante la conferenza stampa, che è stata anche l’occasione per enunciare il suo programma, Zardari ha annunciato che ci potrebbero presto novità positive sull’annosa questione del Kashmir e che il canale parallelo di negoziati con l’India continua anche con il consenso di Nawaz Sharif, l’alleato che ha abbandonato la coalizione con il partito Popolare per disaccordo sulla riabilitazione dei giudici della Corte Suprema.
Il neo presidente ha anche precisato di non volere nessuna vendetta politica contro il predecessore Musharraf e di rimettersi alla volontà del parlamento qualora decida di ridurre i poteri presidenziali.
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