La situazione all’aeroporto internazionale Indira Gandhi di New Delhi è ritornata normale stamattina dopo la sparatoria avvenuta nella notte nel piazzale davanti agli arrivi. Non è ancora chiara la natura dell’incidente che non ha provocato vittime. La polizia ha escluso che si è trattato di un attentato, ma continua lo stato di allerta nello scalo della capitale e negli altri aeroporti indiani,m in particolare a Bangalore e Chennai. Ieri i servizi segreti hanno avvertito di un possibile attacco dal cielo con modalità simili a quello dell’11 settembre in coincidenza con la giornata di oggi, 6 dicembre, in cui ricorre l’anniversario della distruzione da parte degli estremisti indù della moschea Babri della città di Ayodhya sacra al dio Ram. Nei pressi di siti strategici e luoghi simbolo delle città indiane è stata rafforzata la difesa contraerea. Posti di blocco sono stati organizzati anche nelle strade di New Delhi dove oggi si trova il presidente russo Dmitry Medvedev per l’annuale vertice indo-russo.
Intanto ci sarebbero nuovi indizi di un coinvolgimento del servizio segreto pachistano ISI che rischiano di far salire la tensione tra India e Pakistan. Nel suo incontro con segretario di stato americano Condoleezza Rice il presidente Zardari ha promesso il pugno di ferro contro gli estremisti ma New Delhi aspetta ora di vedere azioni concrete.
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