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La possibile escalation della tensione tra India e Pakistan dopo l’attacco terroristico di Mumbai ha fatto scattare un campanello di allarme nelle cancellerie occidentali. Mentre New Delhi ieri ha convocato l’ambasciatore pachistano per una dèmarche ufficiale, il presidente uscente Bush ha deciso di inviare la segretario di stato Condoleezza Rice per cercare di allentare la tensione che rischia di nuovo di infiammare la regione sud asiatica con prevedibili conseguenze sulla caccia ai talebani e ad AlQaeda in corso nel nord ovest del Pakistan. Da Londra dove si trovava ieri, la Rice ha aumentato la pressione su Islamabad chiedendo la piena collaborazione per fermare i terroristi e chiudere i campi di addestramenti della jihad da cui arriverebbero anche gli autori dell’assalto a Mumbai costato la vita a oltre 170 persone, tra cui 5 americani. Gli investigatori avrebbero le prove che gli attentatori appartengono alla Lashkar e Taiba, un noto gruppo estremista che ha base in Pakistan. Il presidente Asif Ali Zardari, vedovo della leader Benazir Bhutto uccisa in un attentato, ha negato ogni coinvolgimento e ha detto che gli autori della strage erano attori-non-statali. Ma il governo di Manmohan Singh, che in primavera deve affrontare le elezioni, vuole fatti concreti e avrebbe presentato a Islamabad una lista di richieste tra cui la consegna di alcuni super ricercati come il capomafia Dawood Ibrahim e il capo della Lashkar e Taiba Hafeez Sayeed.
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