Una catena umana per la pace intorno all’hotel Taj Mahal, all’Oberoi-Trident e al centro ebraico di Nariman House nel sud di Mumbai. E’ l’idea lanciata dalla chiesa cattolica indiana per ricordare il tragico attentato del 26 novembre e soprattutto invitare la popolazione di Mumbai all’unità e alla riconciliazione. Alla catena umana, costruita a partire dalle 12 ora locali intorno i principiali obiettivi dell’attacco terroristico, partecipano un centinaio di organizzazioni di altre confessioni e rappresentanti della società civile. E’ prevista anche la partecipazione del nipote del Mahatma, Tushkar Gandhi, di alcuni attori di Bollywood e di diversi intellettuali. Gli organizzatori della Bombay Catholic Sabha, un’associazione laica cattolica, prevedono che nei diversi punti parteciperanno migliaia di persone. Lo slogan è “Stringiamo le mani per l’unità”, mentre in un manifesto sono state formulate anche precise richieste al governo perche prenda misure adeguate per proteggere i propri cittadini e metta in atto un maggiore coordinamento tra le forze di sicurezza. Si chiede anche un’azione per combattere l’estremismo religioso sia in India che in Pakistan, senza però demonizzare nessuna comunità religiosa.
Seondo gli investigatori indiani, l’attacco di Mumbia, costato la vita a oltre 170 persone, è stato compito da un commando di dieci terroristi di nazionalità pachistana affiliati ad un’ organizzazione estremista legata ai servizi segreti di Islamabad.
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