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Il turismo sessuale, soprattutto quello che coinvolge minorenni, sarebbe in aumento in India. Secondo stime ufficiali ci sarebbero 3 milioni di prostitute, di cui il 40%sono bambine. A lanciare l’allarme è Aswhani Kumar, direttore del Central Bureau of Investigation (l’agenzia di polizia federale), che ieri è intervenuto ad un seminario sul traffico di esseri umani. “Negli ultimi anni sono emerse alcune tendenze preoccupanti – ha detto – che hanno visto un’impennata dello sfruttamento sessuale attraverso il fenomeno del turismo sessuale, la pedofilia, la prostituzione nei luoghi di pellegrinaggio e in altre mete turistiche, nonché il commercio internazionale di donne e bambini in particolare dai Paesi confinanti con l’India”. Il capo degli investigatori indiani ha ricordato che il traffico umano, che coinvolge ogni anno dai 6 agli 8 milioni di persone del mondo, è una delle attività più importanti della criminalità organizzata dopo la droga e il contrabbando di armi. “Da alcuni anni l’India è diventata un fiorente mercato di origine, destinazione e di transito per il traffico di esseri umani. Donne e bambini sono spesso portati come clandestini in Medio Oriente e in altre parti del mondo dove c’è richiesta di lavoro a basso costo”. Kumar ha poi aggiunto che l’85% del traffico è destinato al mercato interno dove c’è una crescente domanda di ragazze da avviare alla prostituzione.
Negli scorsi anni il governo indiano è intervenuto chiudendo locali notturni e “dance-bar” di Mumbai e di altre città, ma “occorre rafforzare il quadro legislativo e coinvolgere le organizzazioni non governative nel salvare e riabilitare le vittime di questo traffico”.
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