lunedì 25 maggio 2009

Punjub, ritorno alla calma dopo le proteste dei seguaci della setta Dera

Il coprifuoco è stato revocato per due ore stamattina a Jalandhar e nelle altre città del Punjub dove ieri sono scoppiate violente proteste dei fedeli di una setta sikh infuriati per la morte di un loro guru ucciso da rivali domenica a Vienna. Secondo la polizia, la situazione sarebbe in via di miglioramento, ma la maggior parte dei treni di lunga percorrenza diretti verso nord e verso il Pakistan sono ancora sospesi con disagi per migliaia di passeggeri. Rimane alta la tensione anche nei principali centri presidiati dall’esercito. Almeno due dimostranti sono morti ieri negli scontri con la polizia costretta ad aprire il fuoco sulla folla per riportare la calma. La notizia dell’uccisione del guru, che appartiene alla popolare setta dei Dera Sach Khand, aveva scatenato la rabbia dei seguaci in tutto il Punjub, dove vivono la maggior parte dei 20 milioni di sikh indiani, e in particolare a Jalandhar, roccaforte della setta formata in prevalenza da “dalit”, gli intoccabili e da caste inferiori. I manifestanti hanno attaccato caserme della polizia, incendiato auto e vagoni ferroviari e bloccato alcune arterie stradali. Le proteste sono dilagate anche nella città sacra di Amritzar dove hanno fatto slittare l’attesa apertura del primo supermercato all’ingrosso del colosso americano Wal Mart.
E’ la prima crisi per il neo governo di Manmohan Singh, ritornato al potere dopo la vittoria elettorale del Congresso. Il premier, lui stesso un sikh, aveva rivolto ieri un accorato appello alla calma.

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