Da Dharamsala per la Radio Vaticana
Mentre aumenta il bilancio delle vittime in Tibet, le autorità cinesi sembrano essere sorde alla pressione della comunità internazionale. Il portavoce del ministro degli esteri ha respinto oggi la richiesta dalla speaker della Camera americana Nancy Pelosi per un'inchiesta internazionale allo scopo di fare luce sulla repressione dei dimostranti tibetani. Ha aggiunto inoltre che i governi di quasi cento nazioni sostengono gli sforzi di Pechino per preservare l'integrità territoriale e la stabilità del Tibet.In un duro editoriale, il Quotidiano del Popolo chiede alle autorità cinesi di schiacciare con risolutezza quella che chiama "la cospirazione per un Tibet indipendente" e accusa di nuovo il Dalai Lama di aver fomentato le violenze. In un nuovo bilancio aggiornato, l'agenzia Xinhua riferisce di 22 morti dei disordini della scorsa settimana, ma per il governo in esilio sarebbero 99, di cui 80 a Lhasa.Anche oggi a Mcleoganj, la borgata di Dharamsala, dovesorge il quartiere generale del Dalai Lama, le saracinesche sono state abbassate in segno di lutto. Per tutto il giorno, davanti al tempio e lungo le strade del paese sono sfilate diverse centinaia di persone scandendo slogan anti cinesi e chiedendo l'intervento dell'Onu. Alcuni monaci mostravano l'immagine del Mahatma Gandhi accanto a quella del Dalai Lama.
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