Messo in onda su Radio Vaticana
Nonostante gli sforzi dei soccorritori di consegnare cibo e viveri di emergenza ai senzatetto colpiti dal ciclone Sidr, molte aree della fascia costiera sarebbero ancora isolate. Le condizioni dei sopravvissuti e soprattutto dei bambini, che in molti casi hanno perso uno e entrambi genitori, sono sempre più drammatiche. La mancanza di acqua potabile e la scarsità di cibo rischiano di causare nuove vittime se gli aiuti non arriveranno al più presto. Secondo l’ultimo bilancio, diffuso ieri dal governo di Dacca, sono oltre 2.900 le persone morte, 1.724 quelle ufficialmente disperse e quasi 29.000 quelle ferite. Il numero di famiglie "colpite" dal passaggio del potente ciclone è salito a un milione e mezzo. Più di un milione sarebbero le case danneggiate, di cui metà completamente distrutte e quasi 650mila gli ettari di coltivazioni devastati dalla furia delle onde e dall’acqua salata. Secondo la stampa locale però il numero delle vittime potrebbe essere fino a tre o quattro volte di più. Le speranze per accelerare le operazioni di soccorse sono legate alla mobilitazione internazionale. Le Nazioni Unite hanno annunciato lo stanziamento di altri 4 milioni di dollari portando il totale degli aiuti a 15 milioni. Nei prossimi giorni arriveranno sulle coste della Baia del Bengala anche le due unità della marina statunitense dotate in totale di 40 elicotteri che saranno messi a disposizione delle autorità per trasportare aiuti e feriti e anche per la ricognizione delle aree sinistrate .
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