martedì 20 novembre 2007

BANGLADESH, "SOLO" UN MILIONE DI DOLLARI DALL'INDIA PER VITTIME CICLONE

Pubblicato da Apcom
L’India ha promesso “solo” un milione di dollari per aiutare le vittime del potente ciclone Sidr che si è abbattuto nel delta fluviale del Bangladesh cinque giorni fa. Un cifra con cui “si comprano un paio di appartamenti a Nuova Delhi” ha commentato con ironia il quotidiano “The Times of India” con un pezzo in prima pagina in cui denuncia la scarsa generosità da parte “della più grande e potente nazione del Sud dell’Asia che vorrebbe migliorare le relazioni con il suo povero vicino”. Il Bangladesh fa parte (anzi è stato il fondatore) dell’Associazione Economica dei Paesi del Sud Asiatico, la Saarc, un’organizzazione regionale che non è mai riuscita a diventare operativa a causa del conflitto indo-pachistano. I rapporti con l’India negli ultimi anni hanno toccato un minimo storico. Il governo di Nuova Delhi accusa Dacca di alimentare l’integralismo islamico che sarebbe sponsorizzato dai servizi segreti pachistani. L’India sta anche costruendo una “cortina” di ferro lungo il mega confine di oltre 4 mila chilometri per fermare le infiltrazioni dei militanti islamici e l’immigrazione clandestina.
Di fronte alla gravità della catastrofe, il ministro degli esteri Pranab Mukerjee aveva espresso la sua solidarietà con il governo provvisorio di Dacca, che è retto dai militari dopo la sospensione delle elezioni lo scorso gennaio, e aveva anche detto di “essere pronto a inviare squadre di soccorso e aiuti di emergenza” nelle zone sinistrate che confinano con lo stato del Bengala Occidentale” (dove era scattata anche l’evacuazione). Secondo quanto scrive il quotidiano, “l’India può fare molto” per raggiungere le aree colpite che sono ancora isolate dal resto del Paese”. Per esempio “può usare il suo network di comunicazioni, oppure può inviare elicotteri o navi militari”. Nel 2002 la marina corse in aiuto dell’Indonesia devastata dallo tsunami, una catastrofe che aveva colpito in larga misura anche le coste indiane del Tamil Nadu e l’arcipelago delle Andamane. Nel 2005 aveva inviato alcuni elicotteri militari per assistere i pachistani nelle operazioni di soccorso dei terremotati del sisma dell’8 ottobre che colpì il Kashmir e le province nord occidentali. Perfino per l’uragano Katrina gli indiani si mobilitarono inviando due aerei da trasporto con un valore di 5 milioni di dollari in beni di prima necessità. “Gli Stati Uniti – scrive ancora il Times of India – stanno inviando due unità navali che ci metteranno una settimana ad arrivare, mentre la marina indiana è già presente nel golfo del Bengala”. Il pacchetto di aiuti del governo consiste in viveri, medicine, latte in polvere, tende e coperte. “Questo non è il modo migliore per migliorare l’amicizia con un Paese confinante povero e colpito da una simile calamità naturale. In contrasto l’India ha invece puntato sulla diplomazia degli aiuti umanitari in Africa quando il primo ministro si è recato in Uganda portando aiuti per le vittime dell’alluvione di quest’anno”.

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