Messo in onda da Radio Svizzera
E’ il terzo attentato in poco tempo a Rawalpindi, città gemella di Islamabad, dove ha sorge il quartiere generale dell’esercito pachistano e anche la residenza di Pervez Musharraf. Due kamikaze, di cui uno con un’autobomba, hanno attaccato quasi simultaneamente un posto di blocco e un autobus diretto alla sede dei servizi segreti pachistani. C’è ancora confusione sul numero delle vittime che sarebbero almeno 15 secondo un portavoce militare, mente altre fonti indicano 35 morti. Ci sarebbero molti feriti gravi soprattutto tra il personale del ministero della difesa che si trovava a bordo del bus andato completamente distrutto secondo alcune testimonianze. La zona è stata chiusa ai giornalisti ed è quindi per ora difficile conoscere i dettagli di questo nuovo attentato che è l’ultimo di una lunga serie di sanguinosi attacchi contro l’esercito pachistano iniziata dall’assedio della Moschea Rossa di Islamabad lo scorso luglio.
Non sono giunte rivendicazioni, ma i sospetti ricadono ancora una volta sui gruppi estremismi filotalebani impegnati in un duro confronto con l’esercito pachistano nelle province autonome nord occidentali al confine afgano.
Questa ennesima strage coincide con un momento delicato per la politica pachistana in stallo dopo lo stato di emergenza dichiarato dal presidente Musharraf. Dall’Arabia Saudita l’ex premier Nawaz Sharif ha annunciato per domani il suo rientro dall’esilio per partecipare alle elezioni parlamentari di gennaio.
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