Messo in onda da Radio Svizzera Italiana
Mantenendo fede alle promesse fatte alla comunità internazionale e all’opposizione, Pervez Musharraf si prepara a lasciate la sua carica di capo di stato maggiore dell’esercito che riveste dal suo golpe del 99. Il cambio delle consegne con il suo successore già designato, il generale Ashfaq Pervez Kiyani, dovrebbe avvenire domani con una funzione ufficiale nel quartiere generale di Rawalpindi. Il portavoce del presidente, Rashid Qureshi, ha detto che Musharraf oggi sarà impegnato in diverse cerimonie di congedo presso i comandi delle forze pachistane. Secondo il programma indicato, giovedì dovrebbe quindi prestare giuramento come presidente in abiti civili per un secondo mandato quinquennale. Musharraf era stato rieletto agli inizi di ottobre, ma la sua nomina era stata congelata dai giudici della Corte Suprema rimossi dopo lo stato di emergenza dichiarato il 3 novembre e ancora in vigore. Il presidente pachistano rimane capo supremo delle forze armate come prevede la Costituzione, ma la decisione di lasciare l’uniforme spunta le armi dell’opposizione che aveva minacciato di boicottare le elezioni parlamentari del prossimo 8 gennaio. I due maggior rivali Benazir Bhutto e il neo rimpatriato Nawaz Sharif hanno presentato le candidature entro la scadenza di ieri. Secondo indiscrezioni, ci sarebbero stati dei contatti tra i due ex premier per formare un’alleanza elettorale contro il partito di Musharraf che rischierebbe cosi di finire in minoranza del nuovo parlamento. Ma i giochi sono ancora aperti e non è ancora del tutto escluso un revival del vecchio accordo di condivisione del potere che aveva permesso l’amnistia e il ritorno dall’esilio della signora Bhutto a metà ottobre.
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