mercoledì 14 maggio 2008

Attentato Jaipur, imposto il coprifuoco e identificato chi ha trovato nove biciclette

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E’ deserta oggi Jaipur dopo il sanguinoso attentato esplosivo che ha causato 80 morti e un centinaio di feriti. Per precauzione le autorità rajasthane hanno imposto il coprifuoco dalle 9 alle 18. I negozi del grande bazar che sorge interno delle mura di pietra arenaria rosa hanno tenuto le saracinesche chiuse. Gli ordigni, riempiti di sfere di acciaio, sarebbero stati otto azionati da sveglie elettroniche e nascosti in borse e zaini posate nei portapacchi di biciclette. Con una precisa tempistica, le deflagrazioni sono avvenute nell’arco di 20 minuti dopo le sette ora locale, un’ora di massimo affollamento del centro storico. Una nona bomba è stata disinnescata in seguito. Hanno colpito il rione di Chandpol, Manik Chowk, Badi Chopad, Johari Bazar, Sangneri Gate e fuori la cinta muraria il popolare tempio del dio Hanuman, uno dei più antichi e venerati di Jaipur. Molte delle vittime erano fedeli radunati per l’offerta religiosa della sera. Ci sarebbe anche una coppia di sposi. Il martedì è il giorno dedicato a questa divinità che ha le sembianze di una scimmia.
Il circuito televisivo privato Cnn-Ibn ha detto che gli investigatori sono risaliti al negozio in cui nove biciclette di diverse marche sarebbero state comprate in uno stesso giorno e hanno identificato l’acquirente. L’identikit sarà diffuso oggi.
L’uso delle biciclette ricorda l’attentato a catena di Malegaon durante una festività mussulmana nel settembre 2009 in Maharastra (38 morti) e quello ai palazzi di giustizia dell’Uttar Pradesh di sei mesi fa (13 mortu), che è stata anche l’ultima strage di matrice terroristica.
Il governo indiano sospetta la partecipazione di gruppi estremisti “stranieri”. Il primo accusato è “Lashkar-e-Taiba” (l’Esercito dei Puri), un gruppo di Lahore attivo in Kashmir che avrebbe dei legami con il Simi, il Movimento Studentesco Islamico, un’organizzazione fuorilegge in India ritenuta responsabile di alcuni attacchi in passato. A Jaipur, una città dove non ci sono mai state tensioni con la minoranza mussulmana, il Simi avrebbe una considerevole presenza, secondo i servizi segreti indiani. Un altro sospettato è l’Harkat-ul-Jehad-e-Islami, un gruppo che ha le sue basi in Bangladesh e che sarebbe legato ad Al Qaeda.
Ci sarebbe stato nelle ultime settimane anche un aumento dell’infiltrazione di presunti militanti islamici attraverso la linea di controllo in Kashmir. Il nuovo governo pachistano guidato dal partito di Asif Ali Zardari, vedovo di Benazir Bhutto, aveva mostrato alcune aperture sulla questione kashmira. Il ministro degli esteri indiano Pranab Mukerjee sarà a Islamabad il 21 maggio. Alcuni quotidiani stamattina inoltre mettono in relazione la strage con il decimo anniversario dei test atomici di Pokhram, località del Rajasthan, che ricorre proprio in questi giorni.

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