In onda su Radio Vaticana
Di fronte alla gravità del disastro causato dal passaggio del ciclone Nargis, la giunta birmana potrebbe chiedere l’aiuto internazionale per prestare soccorso a decine di migliaia di senza tetto concentrati soprattutto sulla costa sud occidentale. Il ministro degli esteri birmano ha convocato un vertice con gli ambasciatori stranieri per fare il punto sull’emergenza che potrebbe trasformarsi nei prossimi giorni in una crisi umanitaria. Decine di migliaia di persone si trovano da due giorni senza acqua e cibo nel delta del fiume Irrawaddy e anche nelle baraccopoli dell’ex capitale Yangoon che sono state gravemente danneggiate dal ciclone.
Gruppi di dissidenti birmani all’estero hanno denunciato l’inadeguatezza dei mezzi di soccorso in un Paese impoverito da oltre 4 decenni di dittatura militare salita e dalle sanzioni internazionali. Anche il segretario generale dell’Onu Ban Ki Moon ha rivolto un appello ai militari birmani perché permettano l’intervento delle agenzie umanitarie straniere. Nel frattempo la Croce Rossa Internazionale ha iniziato la distribuzione di generi di prima necessità attraverso i propri team locali. Nonostante lo stato di emergenza dichiarato in cinque regioni, la giunta militare ha deciso di non rinviare il controverso referendum popolare sulla nuova costituzione. Il voto è previsto per sabato.
lunedì 5 maggio 2008
Birmania, forse giunta militare accetta soccorsi internazionali
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