lunedì 5 maggio 2008

Nargis, bilancio spaventoso. Giunta ammette i soccorritori dell'Onu, ma non gli Usa

In onda su Radio Vaticana
Continua a salire il bilancio delle vittime del ciclone Nargis che tre giorni fa ha devastato la costa meridionale del Myanmar. Come si temeva la situazione che sta emergendo è spaventosa mano a mano che le informazioni giungono dal grande delta dell’Irrawaddy, l’epicentro del disastro. Nella sola città di Bogalay le vittime sarebbero 10 mila secondo quanto ha riportato un ministro della giunta militare al potere che ha deciso ieri di permettere l’accesso all’Onu e alle agenzie umanitarie straniere, ad eccezione di quelle degli Stati Uniti. La first lady Laura Bush ha però promesso ingenti aiuti finanziari, oltre ai 250 mila dollari già stanziati, se il regime autorizzerà l’arrivo di team americani. La macchina dei soccorsi dell’Onu sta per mettersi in moto. Il primo aereo carico di generi di emergenza, medicinali e tende dovrebbe partire da Bangkok già stasera. Anche la vicina India, che in questi anni ha mantenuto buone relazioni con la giunta birmana, ha deciso di inviare due navi di soccorso. Altre organizzazioni non governative straniere, ammesse per la prima volta nel Paese, sono pronte a partire per Rangoon dove continua a mancare elettricità e acqua potabile.

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