In onda su Radio Vaticana
Come purtroppo si temeva sarebbe destinato ad aumentare il bilancio del disastro causato sei giorni fa dal ciclone Nargis. La televisione di stato birmana riferisce di quasi 23 mila morti e oltre 41 mila dispersi nel delta meridionale dell’Irrawaddy, ma l’ambasciatore statunitense a Yangoon ha ipotizzato che il bilancio possa salire a 100 mila vittime a causa delle spaventose condizioni in cui si trovano i senzatetto. Il responsabile di uno dei distretti colpiti di Labutta, dove sono ammassati decine di migliaia di sfollati, ha dichiarato stamattina ad un agenzia di stampa che il bilancio potrebbe essere di 80 mila morti. Decine di villaggi sono stati spazzati via dalle ondate provocate dal ciclone. Immagini satellitari mostrano che la regione, una delle più povere e isolate, è ancora sommersa dall’acqua. L’accesso è possibile solamente con imbarcazioni. Ma è ancora difficile avere un quadro preciso delle condizioni dei sopravissuti che con ogni mezzo stanno cercando di raggiungere i centri abitati. Ci sono stati casi di saccheggi di generi alimentari.
Intanto i soccorsi internazionali stanno per arrivare anche se al rallentatore a causa delle restrizioni imposte dalla giunta militare che per ora ha autorizzato un aereo e personale dell’ufficio umanitario dell’Onu. Altri convogli umanitari sarebbero bloccati alla frontiera in attesa dei visti di ingresso che devono essere rilasciati da un apposito ufficio del ministero degli esteri.
mercoledì 7 maggio 2008
Ciclone Nargis, ambasciatore Usa parla di 100 mila morti
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