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Dopo una tregua di sei mesi, il terrorismo rialza la testa in India con una serie di esplosioni a catena che hanno colpito il cuore di Jaipur, la città di arenaria rosa che è il capoluogo del Rajasthan. Le bombe, otto più una inesplosa, erano state nascoste su biciclette e risciò in alcuni dei bazar più affollati del centro storico vicino al famoso Palazzo dei Venti e davanti al tempio del dio Hanuman durante l’ora della preghiera serale. Secondo la polizia, si è trattato di un attentato organizzato con cura e mirato a causare il massimo numero di vittime.
E’ la prima volta che un attacco terroristico colpisce la turistica Jaipur che è anche il polo indiano delle pietre preziose. Sulla base di similarità con altre stragi degli scorsi tre anni a Varanasi, Mumbai, Malegaon e l’ultima ai palazzi di giustizia in Uttar Pradesh, gli investigatori puntano il dito contro alcune organizzazioni estremistiche islamiche attive in Pakistan e in Bangladesh legate ad Al Qaeda. Ci sarebbe stato nelle ultime settimane anche un aumento dell’infiltrazione di presunti militanti islamici attraverso la linea di controllo in Kashmir. Il nuovo governo pachistano guidato dal partito di Asif Ali Zardari, vedovo di Benazir Bhutto, aveva mostrato alcune aperture sulla questione kashmira. Il ministro degli esteri indiano Pranab Mukerjee sarà a Islamabad il 21 maggio. Alcuni quotidiani stamattina inoltre mettono in relazione la strage con il decimo anniversario dei test atomici di Pokhram, località del Rajasthan, che ricorre proprio in questi giorni.
martedì 13 maggio 2008
Jaipur, bilancio sale a 80 morti. Sospettati i gruppi etremisti islamici
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