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Sono state sette esplosioni di “media intensità” secondo la polizia indiana quelle che alle 7.30 ora locale (4 ora italiana) hanno scatenato il panico nel centro storico di Jaipur, la “città rosa”, popolare metà turistica del Rajasthan. La televisione privata Cnn-Ibn parla di un bilancio di 50 morti, mentre i feriti sarebbero circa 150.
Secondo gli investigatori gli ordigni esplosi a pochi minuti l’uno dall’altro erano stati piazzati su alcune biciclette. Un’ottava bomba sarebbe stata trovata e disinnescata. Sarebbe stato usato dell’esplosivo al plastico Rdx già utilizzato in precedenti attentati in India attribuiti a gruppi estremisti islamici pachistani legati ad Al Qaeda. Anche le esplosioni a catena, la scelta dei mercati come bersaglio e di un orario di massimo affollamento fanno pensare ad un attentato organizzato con precisione e con l’intenzione di creare il massimo numero di vittime. Una delle bombe è esplosa nei pressi del famoso tempio di Hanuman, nel mercato di Tripolia, all’interno delle mura, dove ogni martedì centinaia di fedeli vanno a pregare il dio-scimmia. Gli altri attacchi sono avvenuti in popolari mercatini, zeppi di negozi di souvenir e ristoranti. Sono frequentati anche da turisti (che sono pochi però in questa stagione che è la più torrida).
Intanto a Nuova Delhi, che sorge a cinque ore di auto, è scattato lo stato di allerta. L’intelligence indiana non aveva avuto nessun avvertimento, ma la scorsa settimana un gruppo di 15 militanti estremisti erano stati sorpresi dall’esercito indiano mentre si infiltravano attraverso la linea di controllo nel settore di Samba, nel Kashmir indiano. Ne era seguito uno scambio di artiglieria che, il primo dopo cinque anni di cessate il fuoco tra India e Pakistan.
martedì 13 maggio 2008
Esplosioni a catena a Jaipur, la città "rosa" si tinge di rosso
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