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Secondo l’organizzazione non governativa britannica Oxfam la vita di almeno un milione e mezzo di persone colpite dal ciclone Nargis del 3 maggio sarebbe in pericolo se non arrivano urgentemente i soccorsi. Il rischio è lo scoppiare di epidemie a causa della mancanza di acqua pulita. Secondo la responsabile regionale di Oxfam, Sarah Ireland, ci sono tutti gli elementi per una catastrofe sanitaria di vastissime dimensioni che moltiplicherebbe di diverse volte il bilancio stimato di 100 mila vittime. Sono già emersi casi di dissenteria, colera e malaria tra i superstiti che hanno abbandonato le aree semi sommerse del delta dell’Irrawaddy.
Intanto oggi è partito dalla base di pronto intervento di Brindisi un nuovo volo umanitario dell’Onu , oltre ad aun altro della cooperazione irlandese, diretti a Rangoon. A bordo ci sono 30 tonnellate di aiuti, tra cui sistemi per la purificazione dell’acqua. Altri tre aerei sono già atterrati nell’ex capitale birmana. Sembra che la giunta militare, dopo le continue pressioni della comunità internazionale, abbia allentato le restrizioni che avevano causato molti ritardi nei giorni scorsi. Non ci sono però possibilità, almeno per ora, che il governo permetta l’ingresso di operatori umanitari stranieri.
Per quanto riguarda il referendum costituzionale che si è tenuto ieri in parte del paese, ci sarebbe stata una larghissima partecipazione secondo i giornali di stato. Alcuni seggi elettorali temporanei erano stati montati vicino alle tendopoli degli sfollati per permettere le operazioni di voto che secondo molti sarebbero solo un’operazione di immagine per la giunta birmana al potere da 46 anni.
domenica 11 maggio 2008
Ciclone Nargis, la vita di un milione e mezzo di senza tetto è in pericolo per rischio di malattie
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