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Come è già successo anche oggi i funzionari del governo hanno confiscato due carichi di aiuti inviati dalle Nazioni Unite secondo quanto denunciato dal Pam. Nonostante le pressioni internazionali la giunta militare continua a imporre restrizioni sulla presenza di operatori umanitari stranieri. I soccorsi ai superstiti del ciclone, che sarebbero un milione e mezzo, sarebbero insufficienti. Secondo alcuni esperti, gli aiuti distribuiti sono solo un decimo rispetto ai bisogni che sarebbero enormi. La giornata di oggi è stata dedicata al referendum sulla nuova costituzione che si è tenuto nelle aree del paese che non sono state devastate. Secondo alcuni osservatori che hanno assistito allo spoglio circa l’80 o 90 per cento dei suffragi sarebbe a favore del nuovo testo costituzionale che secondo i generali birmani dovrebbe portare la democrazia nel paese entro i prossimi due annui.
I risultati definitivi saranno resi noti solo dopo il 24 maggio quando andranno al voto anche i distretti del delta dell’Irrawaddy. La nuova costituzione assegna il 25 per cento dei posti ai militari ed esclude da incarichi istituzionali la leader dell’opposizione Aung San Su Kyi.
sabato 10 maggio 2008
Ciclone Nargis, confiscati di nuovo carichi umanitari dalla giunta birmana
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