lunedì 5 maggio 2008

Gli armatori italiani di Confitarma a caccia di affari in India

Su Apcom
“A differenza della Cina, l’India è un Paese che favorisce l’iniziativa privata e in futuro beneficerà della spinta innovativa della sua giovane popolazione. E sicuramente tra i mercati più importanti dove esportare i servizi delle nostre imprese”. A parlare è Giuseppe Mauro Rizzo, presidente dei giovani armatori di Confitarma, l’associazione di categoria che raggruppa 250 imprese del settore e che oggi conclude una missione esplorativa in India.
Gli armatori italiani hanno incontrato nei giorni scorsi i colleghi indiani dell’Insa (Indian Shiponwers’ Association), rappresentanti di cantieri navali a Mumbai e in Gujarat, noleggiatori, diversi utilizzatori del trasporto marittimo, istituti di credito e altri attori dell’”indotto” marittimo. “L’anno scorso abbiamo condotto una simile missione in Cina – aggiunge – e ora tocca all’India dove pensiamo che il trasporto marittimo avrà un ritmo di crescita molto simile. Vogliamo favorire la penetrazione delle nostre imprese anche su questo promettente mercato”. In particolare, la missione, a cui prendono parte una decina di armatori, ha visitato il terminal contenitori di Nhava Sheva a Mumbai e, nello stato nord occidentale del Gujarat, il cantiere Modest Infrastructure di Bhavnagar dove è iniziata la costruzione di alcune navi ordinate dalla società Calisa Spa, primo contratto siglato con un armatore italiano.
Il presidente di Confitarma, che da domani si sposta negli Emirati Arabi Uniti per la seconda tappa della missione, ha sottolineato anche la potenzialità per il settore del trasporto marittimo dei nuovi poli di raffinazione come quello in costruzione del colosso dell’energia Reliance. Gli armatori italiani hanno anche visitato il sito di demolizione di Alang, sempre sulla costa del Gujarat, considerato il più grande “cimitero delle navi” del mondo.

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