mercoledì 21 maggio 2008

Cina sospende pellegrinaggio al monte sacro del Kailash in Tibet

Su Apcom
La Cina ha sospeso un importante pellegrinaggio religioso sul Kailash, la montagna sacra agli induisti e ai buddisti che si trova in Tibet. Un primo gruppo di fedeli sarebbe dovuto partire da Nuova Delhi il primo giugno per un impegnativo trekking di 24 giorni. Le autorità di Pechino hanno motivato la sospensione per “ragioni di politica interna” e hanno detto “di non essere in grado di accogliere pellegrini fino al 21 giugno”. La data coincide con il passaggio della fiaccola olimpica a Lhasa, il capoluogo del Tibet, che è ancora chiuso ai turisti stranieri dopo i sanguinosi disordini di due mesi fa. La staffetta era transitata sul monte Everest agli inizi di maggio e per l’occasione erano state vietate le spedizioni sia dal versante tibetano che da quello meridionale in territorio nepalese.
Non ci sono state per ora delle reazioni ufficiali dal ministero degli esteri indiano che si è limitato a cancellare le prime due partenze previste per gli inizi di giugno che interessavano 120 pellegrini indiani già “sorteggiati”.
Al pellegrinaggio che si svolge ogni anno da giugno a settembre, partecipano in totale 900 fedeli suddivisi in 16 gruppi. Si tratta di un faticoso trekking di 800 chilometri ad un’altitudine elevata, che attraversa alcuni dei più spettacolari paesaggi himalayani. Sospeso dopo l’invasione cinese del Tibet, il pellegrinaggio al Kailash e al lago sacro di Mansarovar è ripreso nel 1981 grazie ad un trattato bilaterale tra India e Cina. Dal monte Kailash (“cristallo” in sanscrito) scendono quattro grandi fiumi asiatici, tra cui il Brahmaputra e l’Indus. Secondo la mitologia è il centro del mondo e per gli induisti anche il trono del dio Shiva e della moglie Parvati. E’ significativo che la sua vetta che sorge a 6638 metri non sia mai stato scalata.
Il divieto cinese è stato una doccia fredda per il governo tibetano in esilio. “I tibetani hanno sempre rispettato il viaggio sacro al Kailash – ha detto un portavoce da Dharamsala – e i recenti disordini non hanno toccato quella parte del Tibet occidentale”.

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