venerdì 9 maggio 2008

L'Oni critica la Birmana per respingere gli operatori umanitari stranieri

In onda su Radio Vaticana
Le Nazioni Unite hanno duramente criticato la decisione della junta birmana di rifiutare l’ingresso agli operatori umanitari stranieri limitandosi ad accettare l’aiuto alimentare offerto dalla comunità internazionale. “ E’ una decisione senza precedenti nella storia” ha detto il portavoce del Pam, il Programma Alimentare Mondiale che ha precisato che l’agenzia ha fatto richiesta di dieci visti, ma di avere poche possibilità di ottenerli. Nel comunicato diffuso stamane il governo birmano ha precisato che a distribuire gli aiuti stranieri ai superstiti del ciclone Nargis sarà esclusivamente il personale birmano. Finora sono arrivati a Rangoon 12 aerei charter carichi di viveri e altro materiale.
Secondo gli esperti, il regime militare non sarebbe però in grado di far fronte alla gravissima emergenza che ha colpito un milione e mezzo di persone, la maggior parte nelle aree del delta meridionale dell’Irrawaddy. Secondo alcune testimonianze la situazione sarebbe disastrosa. Mancano soprattutto gli elicotteri in grado di raggiungere quello che rimane dei villaggi che sono ancora in parte sommersi. Un contadino nella zona di Labutta, epicentro del disastro, ha riferito di avere visto decine di cadaveri affiorare dal fango e detriti. E’ paradossale che nonostante la catastrofe, la junta militare abbia fatto appello ai propri cittadini di recarsi alle urne per il referendum costituzionale che si terrà come previsto domani nelle zone non interessate dal ciclone, mentre nel sud devastato e in parte di Rangoon è stato rinviato di qualche settimana.

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