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A 48 ore dal passaggio del devastante ciclone Nargis che si è abbattuto sulla costa sud occidentale del Myanmar, è ancora difficile fare una stima precisa dei danni. Secondo fonti di stampa del regime militare in un’isola del delta dell’Irrawaddy, la zona più colpita, 90 mila persone avrebbero perso la casa. Il numero dei senzatetto supererebbe i 100 mila, ma non si ha ancora notizia della situazione di moltissimi villaggi costieri ancora isolati. Nella stessa Yangoon, l’ex capitale manca ancora la corrente elettrica e comincia a scarseggiare l’acqua potabile. I danni maggiori sarebbero nelle baraccopoli della periferia. L’ufficio per gli aiuti umanitari delle Nazioni Unite, dalla sede regionale di Bangkok, sta cercando di valutare l’entità dei danni e dei bisogni per assistere i sopravissuti, un compito difficile dato che l’accesso alle aree colpite è ristretto dai militari. La giunta birmana non ha ancora risposto alle offerte di soccorso della comunità internazionale. Fonti governative hanno però precisato che nonostante il ciclone il cruciale referendum sulla nuova costituzione si terrà il 10 maggio, come previsto.
domenica 4 maggio 2008
Birmania, soccorsi difficili ai senzatetto del ciclone Nargis
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